Chi Sono

Sono nato a Roma l´11 Dicembre del 1956. Grazie a mio padre “Marcello” ho avuto nelle mie orecchie la miglior musica fin dalla nascita. Ricordo che quando avevo cinque o sei anni mi sedevo per terra con la schiena appoggiata al muro ascoltandolo affascinato suonare pagine di “Bach” al pianoforte o all´organo. Sempre grazie a mio padre ebbi la fortuna di conoscere il meraviglioso mondo dei sintetizzatori, lui fu uno dei primi in Italia ad usarli già negli anni 70'. Stranamente però la vera passione musicale esplose in me solo quando arrivai a compiere quattordici anni.
La mia indole musicale era protesa verso la musica “rock-jazz” ma, nonostante avessi odiato la scuola ordinaria compresi i compagni di classe, decisi di entrare al “Conservatorio di Santa Cecilia” per crearmi le basi musicali e per studiare e capire le opere dei geni della musica classica, cosa che continuerò a fare per sempre. Dopo alcuni anni di studio di armonia e pianoforte, nel 1978 nacque prepotente in me l´esigenza di trasferirmi negli Stati Uniti per continuare i miei studi alla “Berklee College of Music” e realizzare il mio sogno: creare lì una mia band “rock”, una band sulle orme degli “Emerson, Lake and Palmer” e dei primi “Genesis”, ma poi anche dei “Wheater Report” e di altri artisti e gruppi “fusion”. Accettai dunque umilmente insieme ad mio amico batterista di suonare per sei mesi nell´orchestrina di una nave da crociera, rotta New-York/Nassau/Bermuda, questo ci avrebbe consentito di guadagnare soldi per poi poter restare abbastanza tempo negli USA. Facemmo a Roma due mesi di prove con questa orchestrina, comprammo gli smoking a spese nostre: ma un giorno improvvisamente il “capo-orchestra” ci disse che il contratto con la nave era stato annullato. Il mio progetto americano era crollato, dunque rimasi a Roma, il trauma fu tremendo e ne soffrii molto.
Decisi dunque di tentare di produrre musica più commerciale ed adatta al mercato europeo, canzoni “pop-dance”, con testi in inglese e con gli arrangiamenti creati soprattutto con i sintetizzatori. Iniziai a comporre tantissimi brani e creare altrettanti provini realizzati con il mio 4 tracce “Teac”.
Tra questi provini c'era “Masterpiece” che poi sarebbe diventato il primo successo cantato da “Gazebo” (Paolo Mazzolini), a cui affidavo anche la scrittura dei testi di quasi tutti i miei brani.
Pensavo che con questo tipo di musica sarebbe stato abbastanza facile trovare una casa discografica disposta a credere nei miei progetti, invece fu durissima.
Tra questi provini c'era “Masterpiece” che poi sarebbe diventato il primo successo cantato da “Gazebo” (Paolo Mazzolini), a cui affidavo anche la scrittura dei testi di quasi tutti i miei brani.
Pensavo che con questo tipo di musica sarebbe stato abbastanza facile trovare una casa discografica disposta a credere nei miei progetti, invece fu durissima.
La “RCA” italiana, che negli anni 80´ si trovava a Roma sulla Via Tiburtina, era costituita da due giganteschi palazzi disposti ad “elle”, con la barriera elevabile a striscie bianche e rosse che impediva l´accesso ai non addetti o a chi non aveva ricevuto un appuntamento: io ero uno di questi, ma sempre aspettavo sognante che un giorno questa barriera si sarebbe sollevata per permettermi di entrare e far ascoltare a un produttore interno o all'editore i miei brani. Finalmente dopo decine di telefonate e dinieghi un A/R mi concesse un appuntamento, ebbene cosa mi disse?......”la tua musica non è commerciabile, con il tuo cantante sconosciuto potrai fare ben poco nel panorama discografico mondiale….come puoi pensare di fare concorrenza ai “Duran Duran” o a “Michael Jackson” o a “Madonna?”… mi chiedeva quasi deridendomi…”ma hai molto talento, dunque dovrai adattarti a fare gli arrangiamenti per i nostri cantautori o comporre canzoni per i nostri cantanti che vanno a Sanremo, non buttar via tutto con la tua presunzione, altrimenti morirai di fame”…questo mi disse.
Stessa identica cosa successe quando riuscii a far ascoltare i miei provini alla “Polygram” italiana che negli anni 80' aveva una base anche a Roma.
Ero disperato, ma un giorno a Roma incontrai per caso un amico di infanzia (ora ex-amico) che nel frattempo era diventato il “DJ” di un noto locale romano: lui ascoltò il provino di “Masterpiece” e ne rimase talmente affascinato che mi propose di registrarlo in un piccolo studio a sue spese, avremmo poi diviso gli eventuali incassi al 50%. Inizialmente non sarei stato pagato per il mio duro lavoro di arrangiatore e tastierista in quel piccolo studio, ma accettai la sua proposta in quanto in quel momento era l´unica vera possibilità di far uscire quella canzone che io e “Gazebo” amavamo così tanto.
Questo stesso DJ ed ex-amico mi propose anche di comporre una canzone per un cantante di sua conoscenza. Mi piacque molto la sua voce, nome d´arte “Gary Low”, composi per lui “You are A Danger”.
Anche questo brano lo realizzai in quel fatiscente ma alla fine magico studietto in cui avevo realizzato “Masterpiece”. Il mio ex-amico d´infanzia con in mano le due produzioni senza nulla spiegarmi sparì dalla mia vita per alcuni mesi, ma in seguito capii e seppi che aveva avuto un´idea geniale. Non sottopose le mie canzoni alla “Polygram” o alla “RCA” o alle “Major” in genere che, come già detto, non ne avevano capito il potenziale. Furono dei grossisti di Milano ad acquistare i “Masters” e a stampare direttamente i meravigliosi maxi-disco in vinile dell´epoca (con copertine bianche con solo scritto il titolo del brano) per poi distribuirli direttamente a vari negozi dove i DJs acquistavano i dischi.
A partire dal giugno 1982 “Masterpiece”e “You Are a Danger”, giudicati ed apprezzati direttamente dal pubblico e soprattutto dai DJs iniziarono ad avere incredibile successo in tutte le discoteche d´Italia.
Quando poi in Settembre la “Baby Records” acquisiti i diritti di “Masterpiece” iniziò a fare promozione televisiva “Gazebo” entrò prepotente nella classifica delle vendite dei singoli in Italia, più di 500.000 copie. In quell'estate del 1982 nacque dunque quel fenomeno discografico denominato poi “Italo-Disco”.
Fu proprio la “Baby Records”, il discografico “Freddie Naggiar”, ad affidarmi nel 1983 la produzione di un intero album denominato appunto “Gazebo”.
Difficile fare un singolo più forte di “Masterpiece” molti pensavano…ad un certo punto lo pensavo anch'io, ma alla fine mi venne l'idea giusta, devo darne il merito anche a “Chopin”, il re del pianoforte romantico.
Un giorno stavo studiando un suo brano al piano ed ebbi la geniale idea di comporre una canzone con il “riff” strumentale suonato appunto col pianoforte, inoltre il titolo contenente il suo bel nome mi avrebbe ispirato la strofa cantata, “I like Chopin”.
Affidai come sempre la scrittura del resto del testo allo stesso “Gazebo”, realizzai un provino sul solito 4 tracce “Teac” e lo presentammo a “Freddie Naggiar”. La sua reazione? Disse che era una canzone meravigliosa, che era dieci volte più forte di “Masterpiece” e che avrebbe fatto successo in tutto il mondo. Ebbe ragione, “I like Chopin” raggiunse le vette delle classifiche di quasi tutto il mondo con milioni di dischi venduti.
Nel febbraio del 1983, mentre il singolo “I like Chopin” stava per uscire nei negozi, produssi “Dolce Vita” che, come al solito, molti importanti discografici reputarono un brano da poche copie. Invece ebbe un successo incredibile, numero uno in tutta Europa e raggiunse il quinto posto delle classifiche delle vendite in Inghilterra, il cantante “Ryan Paris” fu addirittura ospite della celebre trasmissione televisiva “Top of the Pops”. Fu stampato e promosso in Italia dalla “Disco Magic” di “Severino Lombardoni”, lo stesso che nel 1982 pubblicò ”You are a Danger”.
Il 1983 fu dunque un anno magico per me, per alcuni mesi ebbi contemporaneamente tre produzioni nella “Top Ten Europe” , “I like Chopin”, “Dolce Vita” e “Lunatic”. Inoltre un´altra canzone/rap dal titolo “AM-FM”, cantata da “Natasha King”, stava funzionando nel mercato della “disco-music” in USA.
Il 1983 fu dunque un anno magico per me, per alcuni mesi ebbi contemporaneamente tre produzioni nella “Top Ten Europe” , “I like Chopin”, “Dolce Vita” e “Lunatic”. Inoltre un´altra canzone/rap dal titolo “AM-FM”, cantata da “Natasha King”, stava funzionando nel mercato della “disco-music” in USA.